Al club non ci rendiamo ancora bene conto di cosa è successo questo weekend, vediamo gente che festeggia, vediamo scorrere sul web interviste in varie lingue e sentiamo complimenti ed elogi del presidente federale! Parliamo tra di noi, ci si sente per telefono senza dirsi troppo. L’unica frase ricorrente è: “che bello”. Si, ma cosa è successo davvero?
E’ successo che due ragazzi, due fratelli, qualche anno fa, hanno deciso di intraprendere uno sport strano, uno sport davvero poco conosciuto, uno di quei sport che ad affrontarlo da piccoli (si comincia a otto anni) ci vuole tanto coraggio. Ci ricordiamo tutti le faccette impaurite di quei due bimbetti difronte al salto della terza rapida di Subiaco, la paura di rovesciarsi, di farsi il bagno nella acque spumeggianti e tumultuose dei campi di canoa slalom italiani. Ci ricordiamo però anche la determinazione nel superare tutte queste paure, la determinazione di andare avanti. E poi arrivano le nuove paure… La paura di non essere all’altezza, la paura di non saper fare di meglio, ed arrivano anche i momenti di cocenti delusioni…. E poi Nicola Micozzi, il loro allenatore, che talvolta rude come un accetta gli sbatte in faccia verità che fanno male, e poi sempre quel Nicola come un dolce papà li aiuta a rialzarsi quando cadendo si sono fatti male. E poi arriva la consapevolezza, la consapevolezza di poter vincere, arrivano i primi successi nei campionati italiani, i primi risultati in europa e poi arriva questo weekend. Ci credevamo tutti, lo volevamo tutti, ma avevamo paura a dircelo. Ed allora si va su, si va ad Ivrea ad affrontare i campionati del mondo come se si stesse andando a fare una garetta interregionale. Forse non ci siamo fatti neanche gli imbocca al lupo. Un abbraccio veloce a Flavio ed a Elena da tutti quelli del Canoanium che come me, non sono potuti salire. Poi ci si sente la sera prima, un veloce messaggio su Facebook, un braccetto stilizzante un muscolo su wapp e niente di più, tanto ci si risente….. E poi non parla più nessuno!
E poi succede che sul sito dell ‘ICF si seguono le discese dei nostri ragazzi, e poi succede che il cronometro si ferma a 113.77 secondi, e poi succede che quel tempo non lo batte nessuno…… Guardo Alice, e non dico niente…. Non faccio niente…. Riguardo gli highlights di quella discesa, rivedo Flavio al traguardo con le braccia alzate verso il cielo, rivedo la sorella con un espressione dalla quale trapela una grinta inaspettata per una ragazzetta di quindici anni, poi squilla il telefonino. E’ il papà. Alzo il telefono, non ricordo cosa ci diciamo, ricordo solo l’emozione che arrivava attraverso il segnale radio. Poi il telefono squilla di nuovo, è Daniele Mariano. Non ci salutiamo, ci mettiamo a cantare uno di quei coretti da stadio, forse ci diciamo che è bellissimo, e poi ci salutiamo.
Allora è vero! E successo d’avvero; Cristiano Mercuri (che è su con loro) posta su Instagram un’immagine del podio, al centro ci sono i due fratelli sul gradino più alto…..poi arriva un post di Gabriele. Siamo CAMPIONI DEL MONDO, sono Campioni del Mondo. Chiamo Flavio e poi Elena, indovinate cosa mi dice Flavio: “Gianlù lo sai che questa medaglia pesa? Non è mica come quelle del campionato Italiano, questa è pesante!” Rido e piango…..
Si perché ho pianto! Ho pianto quando li ho visti di profilo girati verso la nostra bandiera sulle note dell’ inno dell’Italia e sto piangendo ora mentre scrivo queste righe (quasi non vedo la tastiera offuscata dalle lacrime). Rivedo i nostri allenamenti insieme, rivedo i momenti in cui si ride sulle nostre canoe e rivedo i momenti in cui si brontola mentre siamo in canoa, contro qualcosa che non va come pensiamo dovrebbe andare. Rivedo le risate, le prese in giro. Mi rivedo con loro quando ci alleniamo con -1°C mentre nevica, rivedo Elena che scherza con Alice (la mia Alice), rivedo Flavio che prende mi prende in giro, si perché anche se ci separano circa trent’anni, quando siamo in canoa mi sento come un ragazzotto della loro età. Rivedo Nicola Micozzi che dalla sponda gesticola, mima gesti tecnici, salta dal nervoso quando uno dei suoi ragazzi non fa quello che lui suggerisce, lo rivedo mentre ride quando si accorge che io (il vecchietto), nel tentare di imitare i più giovani perdo i fianchi e vado a testa in giù! Rivedo Gabriele, Cristiano, Sara, Giada, Leo, Alice e Simone. Rivedo noi tutti che siamo rimasti a casa, sabato pomeriggio, quando alle 14:10 interrompiamo l’allenamento e scendiamo dalla canoa per vedere, insieme a Frabrizio la finale di Flavio nel C1….. Si perché da questo mondiale impariamo che si può vincere anche due volte nello stesso mondiale! Flavio alzerà le braccia al cielo una seconda volta, E’ vice campione del Mondo. Risaliamo in canoa, le nostre canoe volano sull’acqua, volano come hanno volato quel C2 e quel C1 ad Ivrea. L’Aniene spumeggia, grintoso come sempre, grintoso come i nostri Fratelli, i nostri Fratelli d’Italia……
Grazie ragazzi!