Una tradizione è una tradizione, ed anche quest’anno sfidando una serata gelida i ragazzi del Canoanium e di Vivere l’Aniene hanno messo in scena la discesa del fiume Aniene della Befana. Ore 15:00 appuntamento per la preparazione delle canoe e del gommone, ore 16:45 tutti in acqua; ore 17:00 inizia la discesa!
Emozionante raccontarvela quest’anno, emozionante perché quest’anno la discesa l’ha fatta anche chi ve la sta raccontando!
Ero curioso di sapere cosa potessero significare quei dieci minuti di discesa fatti all’imbrunire con le fiaccole accese sopra le canoe, in compagnia di giovani e meno giovani canoisti del Canoanium; ero curioso di sapere cosa convincesse queste persone a sfidare il freddo di una notte di gennaio solo per mettere in scena la discesa della Befana in canoa. E così con la benedizione del presidente mi sono ritrovato in acqua assieme ai mie amici canoisti e la magia di quei dieci minuti mi ha coinvolto subito. Alle 17: 00 il lungo serpentone della fiaccola si è divincolato tra le acque spumeggianti dell’Aniene, una scorta imponente per la “vecchietta” che ci seguiva in gommone, e poi quella curva, l’ultima ansa del fiume che conduce al ponte di S. Francesco e tutte quelle persone affacciate sulla sponda del fiume con i loro figli e nipotini per mano ad indicare proprio noi. Si il dito puntato su di noi e sulla befana: “eccola eccola, arriva la befana”. Dieci minuti che passano in un lampo, un lampo di luce che fa dimenticare che sei, per quei dieci minuti non sei una singolarità ma un corpo unico fatto da docici cellule coordinate in un movimento unico, noi dodici canoisti del canoanium!
Lo scorso anno Gianni Lozzi mi disse: “dalla prima volta non ne ho mai saltata una”, e da allora che mi chiedo: “perchè?”. La risposta è arrivata ieri sera, dopo la svolta di quell’ultima ansa! Viva la Befana e “attempo a chistaratranno”!